mercoledì 11 gennaio 2012

La Dieta della Salvia

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L'ho fatto.
Mi sono messa a dieta.
Da lunedì ho bandito i dolci, più che una gratificazione il mio scopo di vita. Già questa sarebbe una dieta radicale, o come ti dimezzo le calorie in 4 & 4 otto, ma oltre a ciò attuo anche una blanda dissociata.

Ancora non sono nella fase ferrea, lunedì sera mi ci è anche scappato un sofficino, ma oggi ho fatto la mia prima vera inequivocabile spesa da tempo di dieta: carrello strabordante di mele ed arance, broccoli, rucola, cavolfiore e finocchi, nonchè petti di pollo, macinato magro, bistecca e alla via così: nà tristezza.....

Da vera madre bastarda ho convinto anche la mia dolce Jr a mettersi a dieta con me: il suo regime è molto più soft, essendole anzi imposti dolce a colazione, una buona merenda ed un'ulteriore dolcezza durante la giornata, ma anche lei era diventata troppo sregolata nel mangiare e smangiucchiare schifezze  a tutte le ore, e le sue rotondità iniziavano a diventare un filo eccessive per un'adolescente.

Come ogni volta che parto per una dieta, ho passato i giorni precedenti a rimpinzarmi, abbuffarmi, disgustami di cibo e soprattutto di dolci, fino a che ogni singola cellula del mio corpo ovoidale non ha implorato il digiuno.
In questo mi è stata di aiuto sostanziale la mia societta Cad, che in visita sul Poggio nei primissimi giorni dell'anno, ha recato in treno un enorme vassoio di macarones al cioccolato, fatti con le sue ineguagliabili manine. Ora, io non ho mai assaggiato i famosissimi di Ladurée nè mai altro macaron prima, ma non credo sia possibile ne possano esistere di migliori. Saranno stati 100, ed uno io uno lei, da buone socie, li abbiamo sterminati prima dell'alba del terzo giorno.

E se lunedì, ben disgustata, mi sono messa a dieta, martedì mi sono pesata. Si, lo so che in genere prima ci si pesa, si sviene, e quando si rinviene si fa il giro della casa decalorizzandola di tutti i rimasugli di panettoni, pandori, cenoni e befane.
Ma io non avevo bisogno di pesarmi per sapere di aver raggiunto la stazza di un lottatore di sumo. Quando non ti entra più un singolo paio di pantaloni e dormi col pigiama di tuo marito, la bilancia è un'optional.

Erano due anni precisi che non mi pesavo. Dal fanatismo della pesata mattutina dopo essersi tolta persino gli orecchini, a quella rigidamente regolare di una volta alla settimana dei tempi di dieta, al portare la bilancia al monte dei pegni, che tanto ero cosciente che per un bel pò di tempo non mi sarebbe servita.

Tre anni fà un inciampo di salute mi costrinse a riposo per vari mesi. Da allora non son più tornata la Salvia Rampante di un tempo, e per di più son diventata anche blogger e poi spacciatrice di vecchiumi. Insomma, dal balzare da un olivo all'altro appesa ad una liana (o quasi...) alla totale sedentarietà da pc.
In tutto ciò sapevo perfettamente che fino a quando non avessi recuperato una notevole serenità e forza interiore non avrei potuto mettermi a dieta. E finchè non potevo mettermi a dieta, era inutile pesarmi.

Quindi ieri mattina ho riesumato il più odiato dei piccoli elettrodomestici. Si, perfino peggio della stirella...
Ci siamo guardate, lei polverosa ma imparziale, io assolutamente zen. Ho avuto per un attimo la speranza che le pile fossero scariche, ma niente, erano lì che non aspettavano altro.

Nonostante i 12 ° fissi di casa mia mi sono denudata, lasciando indosso solo la fede nunziale.
Sono salita sulla bastarda, ed ho scoperto che in questi due anni mi si è anche abbassata la vista.
Infatti non riuscivo a leggere il responso. Ho dovuto piegarmi, e da allora mi tormenta il dubbio se il peso da dritta sia uguale al peso da piegata.
Comunque, la cifra era là, inequivocabili 6 kili in più rispetto alle ultime pesate, datate 2010.
Ed allora ero già 8 kili in più di quanto avrei dovuto essere: mesdames et messieurs, fate i vostri conti....

So che esistono molti escamotages psicologici per non mollare una dieta: io stessa regalai molti anni fa a mia cugina un maiale che, posto all'interno del frigo, grugniva ogni volta che se ne apriva la porta.
Oppure foto in costume attaccate sempre alla porta del frigo ed altre amenità.
Io ho deciso di seguire la via della pubblicazione, e da adesso il mondo, o almeno la microscopica parte di esso che mi legge, sa che la Salvia sta perseguendo uno scopo: la perdita di un pò del suo troppo peso; statemi addosso, ragazze!
Infamatemi, assillatemi, responsabilizzatemi.
E se mollo, siete autorizzate a venire qui sul Poggio a prendermi a schiaffi (giusto per mettersi avanti col lavoro, QUI gli orari dei treni e QUI quello degli autobus  ;)

Essendo ormai ampiamente confermata la mia teoria secondo la quale la  Blogger Media è per definizione chiatta (qui e qui enunciazione e dimostrazione del postulato), nel caso ci fossero altre blogger che da XL volessero diventare medium (e non mi riferisco al parlare con gli spiriti, sia chiaro!), potremmo formare un bel gruppo di autoaiuto, e boja chi molla!

Allora, nessuna mi segue?  



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